Breve storia
di un giovane comprensorio sciistico
Molto tempo prima che la cabinovia consentisse l’accesso al comprensorio sciistico di Reinswald/San Martino, per gli abitanti della Val Sarentino il Pichlberg era considerato da sempre il “monte di casa” su cui recarsi per andare al pascolo, accendere i tradizionali falò del “Sacro Cuore di Gesù” e praticare slittino e sci alpinismo durante l’inverno. E sempre a piedi, naturalmente.
Nel 1975, con la costruzione del primo skilift, fu realizzato anche il primo rifugio Pichlberg, per molti decenni un esercizio assai apprezzato da escursionisti e appassionati degli sport invernali che vi sostavano per riposarsi, rifocillarsi e trascorrere piacevoli momenti in compagnia.
Oltre 40 anni dopo, nell’autunno del 2015, Peter Heiss ha dato il via al progetto di ammodernamento della baita, entusiasmando l’associazione “Mir Sarner” con la proposta di una nuova costruzione. I soci della neo-costituita “Pichlberg GmbH” sono 13 imprese artigiane della Val Sarentino, l’architetto ed un ex titolare della baita.
Il particolare progetto edilizio del ristorante Pichlberg voleva porre nuovi accenti: un’architettura moderna con ampie vetrate per ammirare l’esclusivo panorama, materiali edilizi naturali, pietra naturale e larice locale. Con eleganza spicca al sole il nuovo rifugio Pichlberg, in perfetta armonia con il caratteristico paesaggio montano che lo circonda.
A pochi metri di distanza è stata eretta anche la cappella dedicata a S. Giacomo, degno luogo in cui celebrare l’antica e tradizionale festa di S. Giacomo, aperto a tutti i visitatori del Pichlberg che desiderano farvi tappa per un momento di raccoglimento.
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